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Bordeaux

Bordeaux è una regione a sud ovest della Francia, che sorge attorno all’omonima città. Il fiume Gironda divide il territorio bordolese in due: riva sinistra e riva destra. Da questo il nome “bord de l’eau” che significa “lungo le acque”.

I terreni sono ricchi di calcari e marne essendo di origine oceanica, oltre al fatto che l’ estuario del fiume Gironda ha fatto accumulare nel tempo numerosi detriti.

In superficie variano in base alla zona ma in genere sono poco fertili e ricoperti da uno strato sottile coperto di breccia, mentre gli strati profondi sono ricchissimi di minerali.

La vicinanza all’Oceano Atlantico regala al clima inverni miti, estati fresche e precipitazioni abbondanti drenate grazie al suolo ricco di breccia, sedimenti e pietre.

Dal Seicento in poi, dopo le opere di canalizzazione cominciate dagli Olandesi, verranno raggiunti risultati qualitativi eccellenti grazie anche alle bonifiche delle paludi di Médoc e delle Graves.

Il vino qui è quasi sempre un blend di cabernet Sauvignon, cabernet franc, merlot che sono i vitigni usati nel “taglio bordolese”. A volte si aggiungono anche cabernet franc, carmenère, petit verdot e malbec.

Il Merlot è il vitigno più coltivato e si esprime al meglio nelle zone di Saint Émilion e Pomerol.

Oggi nella regione di Bordeaux si contano oltre 13.000 aziende, per una superficie vitata di oltre 100.000 ettari.

Con le sue 60 denominazioni, la regione di Bordeaux ospita il vigneto AOC più vasto della Francia e si trova a cavallo del 45esimo parallelo con un clima marittimo e con una temperatura media storicamente di poco più di 20 gradi durante la stagione di crescita anche se, per effetto del surriscaldamento globale, si stanno modificando le varietà di uva per permettere l’introduzione di specie più resistenti al calore. Saranno impiantate sei nuove varietà di uve, ( quattro rosse Touriga Nacional, Marselan, Castets, Arinarnoa, e due bianche (Alvarinho e Lilioul). Queste varietà forniscono una maggiore acidità naturale.

I vini di Bordeaux erano già famosi al tempo dei romani, la prima testimonianza risale ad Ausonio, console di Roma a Trèves, che decanta quelli prodotti nella sua villa vicino a Burdigala, il nome latino di Bordeaux nel IV secolo d.C.

Oltre alla qualità, grande impulso per la loro fortuna è la spinta giunta dagli anglosassoni. Già dal Medioevo, il matrimonio del 1152 tra Eleonora d’ Aquitania ed Enrico II Plantageneto favorì e incentivò l’ esportazione dei vini di Bordeaux in Inghilterra. In quel periodo, però, i vini di Bordeaux avevano una bassa gradazione alcolica per cui si usava il travail á l’ anglaise, cioè l’ aggiunta di vino spagnoli , mosto bianco e brandy per “rinforzarli”.

In occasione dell’ esposizione universale di Parigi, nel 1855, Napoleone III ordinò la classificazione dei Gran Cru Bordolesi. La lista includeva 57 vini rossi (tutti del Médoc, tranne uno, Haut-Brion) e 21 Sauternes (i vini della Riva Destra erano ritenuti allora di minor livello) .

Nel 1875 l’ epidemia di fillossera decima il vigneto francese, eppure, nonostante questo, gli estimatori continuarono ad aumentare e nel XIX secolo i vini di Bordeaux consolidarono il loro prestigio in tutto il mondo.

 A Bordeaux tutto parla di vino , compresa la tradizione di antiche professioni artigianali, come quella dei maestri bottai che fabbricano le “barriques” e i “tonneax”, inoltre qui esiste una facoltà di enologia (Ecole d’œnologie) fondata addirittura nell’Ottocento che ha messo a punto le tecniche di produzione del vino di qualità che poi sono state adottate in tutto il mondo.

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